Collaborazione tra il Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri (DPC) e l'Istituto per il Catalogo e la Documentazione del Ministero della Cultura (ICCD), compresa quella nell’ambito del Progetto PON “Itinerari digitali” sui centri storici delle Regioni Basilicata, Calabria, Campania e Puglia
Il 2022-12-05 viene aperto il Repository.
1-4 Procedura per la generazione
2 AREE AD ALTA CONCENTRAZIONE DI EDIFICATO ANTE 1945
2-4 Procedura per la generazione
Il repository è organizzato in due cartelle principali: Dati e Documenti. I Dati poi sono organizzati nei diversi temi presenti e nei rispettivi formati previsti per la pubblicazione. I Documenti contengono la relazione complessiva, e altre pubblicazioni di interesse.
DPC-Centri-Storici-Rischio-Sismico/
│
├── Dati/
│ ├── CentriStorici/
│ │ ├── Shapefile/
│ │ │ ├── shapefile CS
│ │ ├── Geojson/
│ │ │ ├── geojson CS
│ ├── AreeEdificiAnte1945/
│ │ ├── Shapefile/
│ │ │ ├── shapefile Aree
│ │ ├── Geojson/
│ │ │ ├── geojson Aree
├── Documenti/
│ ├── report & paper/
Ad oggi l’unico censimento complessivo dei centri storici italiani è quello effettuata dall’ICCD agli inizi degli anni ’90 in applicazione della Legge n.84/90. L’ICCD, infatti, elaborò un progetto per realizzare un censimento dei centri storici presenti sul territorio nazionale (esclusa la Regione Sicilia, che ha una propria autonomia in materia di beni culturali), secondo lo standard e i criteri omogenei individuati in una specifica metodologia sperimentale. La parte relativa alla Regione Sicilia fu realizzata nel 1996 attraverso il Piano territoriale paesistico regionale, adottando la medesima metodologia sperimentale. Nel frattempo erano stati avviati dei rapporti di collaborazione tra DPC e MIC nel cui ambito era stato individuato il centro storico come “unità di aggregazione elementare” più adatta a compiere valutazioni sull’esposizione al rischio del patrimonio storico di interesse comune alle due Amministrazioni. In tale contesto sono state messe a confronto le informazioni tratte dalle rispettive banche dati e verso la fine degli anni ’90, il DPC condivise anche il lavoro intrapreso dall’ICCD e dalla Regione Siciliana. integrandolo in un proprio modello schedografico per generare una specifica banca dati in cui la documentazione geografica dei centri storici venne approfondita rendendola più accurata e mantenendola aggiornata ai più recenti censimenti nazionali della popolazione e delle abitazioni effettuati dall’ISTAT. È stato così realizzato il sistema Centri Storici e Rischio Sismico (CSRS) in cui la caratterizzazione geografica dei centri storici riveste una particolare importanza, mediante una localizzazione puntuale e una descrizione poligonale. Inoltre, tramite un insieme di relazioni con altre informazioni territoriali, nel sistema CSRS è consentita anche una valutazione della dimensione territoriale dei centri stessi secondo una molteplicità di “scale di lettura”, dal livello specifico del centro e della località abitata che lo ospita, fino ai livelli territoriali superiori: comunali, provinciali e regionali.
ll formato dei file di dati è shapefile. Ogni shapefile è formato da 4 file con le seguenti estensioni: .dbf, .prj, .shp, .shx. A questo formato si aggiunge il formato geojson. La struttura dei dati nei file è la seguente:
Nome campo | Definizione | Descrizione |
---|---|---|
NOME | Denominazione del centro storico | Nome attribuito nel censimento ICCD/Regione Sicilia oppure dal sistema CSRS |
ID_CS | Identificativo del centro storico | Identificativo del centro storico ereditato dal censimento ICCD/Regione o attribuito dal sistema CSRS |
ISTATL | Codice ISTAT completo della località abitata | Codifica creata nel sistema CSRS, riferita al censimento 2011 che compone i codici ISTAT della regione, provincia, comune e località abitata in cui ricade il centro storico (2 cifre: codice ISTAT Regione; 3 cifre: codice ISTAT Provincia; 3 cifre: codice ISTAT Comune;5 cifre codice ISTAT Località). Nel codice della Località la prima cifra indica la tipologia di località (1=centro, 2=nucleo, 3= località speciali, 4=case sparse) |
TOPONIMO_IGM | Nome geografico | Nome geografico estratto dalla serie cartografica 25V (vecchia serie delle Tavolette IGM alla scala 1:25000) corrispondente al centro storico (ove associato per definirne la posizione) |
LONGITUDINE | Coordinata X nel sistema di riferimento adottato | |
LATITUDINE | Coordinata y nel sistema di riferimento adottato | |
COD_REG | Codice numerico che identifica univocamente le regioni nel territorio nazionale (ISTAT 2011) | |
COD_PRO | Codice numerico che identifica univocamente le province nel territorio nazionale (ISTAT 2011) | |
PRO_COM | Codice numerico che identifica univocamente il 'comune' nell’ambito del territorio nazionale. Il valore è ottenuto dalla concatenazione del codice provinciale e comunale (ISTAT 2011) | |
TIPO_LOC | Tipologia di località (ISTAT 2011. Il campo può assumere i seguenti valori: | |
1. centro abitato | ||
2. nucleo abitato | ||
3. località produttiva | ||
4. case sparse | ||
LOC2011NAZ | Codice che identifica univocamente la località (ISTAT 2011 in ambito nazionale: è presente un’unica riga con codice di località = 40000, che raggruppa tutte le località di tipo “località produttiva” e “case sparse” eventualmente presenti nel territorio comunale.). Il codice è ottenuto dalla concatenazione del campo “PRO_COM” con il campo “COD_LOC” | |
LOC2011SEZ | Codice che identifica univocamente la località (ISTAT 2011 in ambito nazionale a partire dalle sezioni di censimento 2011). Il codice è ottenuto dalla concatenazione del campo “PRO_COM” con il campo “COD_LOC” | |
CL_LOC2011 | È pari ad 1 nel caso la località è il centro capoluogo del comune e 0 altrimenti | |
CL_CS | È pari ad 1 nel caso il centro storico coincida con il centro capoluogo del comune, 2 nel caso il centro storico coincida con il centro capoluogo della provincia e 3 nel caso il centro storico coincida con il centro capoluogo della Regione e 0 altrimenti | |
IC(vedi nota) | Interesse Culturale | Indicatore sintetico che prende in considerazione molteplici fattori, tutti concorrenti a determinare l’interesse di un centro storico dal punto di vista artistico, storico, ambientale e socio-antropologico. Per orientarsi rispetto ai valori numerici osservati, si riporta la suddivisione nelle classi progressive adottata nel sistema CSRS per le rappresentazioni tematiche, secondo il seguente schema: |
IC = 0 Indicatore nullo | ||
0 < IC < 2.41 Classe E | ||
2.41 < IC < 9.5 Classe D | ||
9.5 < IC < 31.37 Classe C | ||
31.37 < IC <= 100 Classe B | ||
IC > 100 Classe A | ||
EC(vedi nota) | Esposizione Culturale | Indicatore sintetico, che mette in relazione l’Interesse Culturale di un centro storico con il numero di edifici ante 1945 del medesimo centro storico rispetto al numero massimo di edifici ante 1945 in Italia |
(nota) Questi attributi non vengono riportati nel file scaricabile da Github in quanto indicatori “dinamici”, ovvero soggetti a variazioni in base ai fattori che li determinano e che sono calcolati in base alla valorizzazione delle schede relative ai vari centri storici nel sistema CSRS. Sono pertanto disponibili nei Servizi di rete WMS e WFS. Per i dettagli si rimanda alla Relazione Finale e in particolare ai documenti [1], [2] e [7] della Bibliografia.
(nota) Le descrizioni relative agli attributi ISTAT 2011 sono tratte dal documento “Descrizione dei dati geografici e delle variabili censuarie per i censimenti: anni 1991, 2001, 2011”, Versione definitiva del 25/02/2016 (https://www.istat.it/it/files//2013/11/Descrizione-dati-Pubblicazione-2016.03.09.pdf ).
Il sistema di riferimento ufficiale per l’Italia è il sistema ETRF2000 (all’epoca in cui venne definito 2008.0) ed è un obbligo per le Pubbliche Amministrazioni adottarlo in base a quanto stabilito dal DM 10 novembre 2011 “Adozione del Sistema di riferimento geodetico nazionale” (https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2012/02/27/12A01799/sg). Per facilitare il corretto utilizzo dei sistemi di riferimento all’interno dei software GIS, l’Istituto Geografico Militare (IGM) ha pubblicato una apposita Nota (https://www.igmi.org/++theme++igm/pdf/nuova_nota_EPSG.pdf), nella quale – in particolare – viene consigliato l’uso dei sistemi proiettati dell’RDN2008. Nel caso dei Centri Storici pertanto è stato adottato il sistema proiettato RDN2008 / Italy zone (E-N) (EPSG7794). Per facilitare e standardizzare le procedure di conversione tra i sistemi di riferimenti, infine, l’IGM ha reso disponibili (https://www.igmi.org/++theme++igm/pdf/nuovi_PRJ.zip) i file .prj da associare ai file cartografici e il Comitato Permanente Sistemi Geografici (CPSG) del Centro Interregionale per i Sistemi Informatici Geografici e Statistici (CISIS) ha messo a disposizione di tutti gli utenti il Programma ConveRgo (Il software (realizzato dall’Ing. V. Cima e disponibile in https://www.cisis.it/?page_id=3214 ) consente di eseguire le trasformazioni di coordinate fra i vari sistemi di riferimento in cui sono espressi i dati geografici (ROMA40, ED50, ETRS89 nelle due realizzazioni ETRF89 e ETRF2000), considerando anche i rispettivi sistemi cartografici (Gauss-Boaga, UTM-ED50, UTM-ETRF89 e UTM-ETRF2000).). Pertanto, utilizzando il software ConveRgo e adottando il ,prj corrispondente al sistema prima nominato RDN2008 / Italy zone (E-N), ovvero l’EPSG 7794, sono stati trasformati i dati estratti dal sistema CSRS dai loro sistema di riferimento originale (WGS84) in quello di destinazione sopraindicato.
La metodologia inizialmente adottata dall’ICCD è basata sul confronto delle località abitate presenti nel primo censimento nazionale disponibile del 1881 con quello del 1981. Tale confronto è stato poi integrato con i dati disponibili del censimento del 1936 e, per i territori ancora extranazionali al 1881, con quelli del censimento del 1921. Successivamente il DPC ha lavorato sull’affinamento del posizionamento geografico basandosi in particolare sull’associazione dei singoli centri con le località abitate ISTAT e con i toponimi dell’Istituto Geografico Militare, tratti dalla vecchia serie della cartografia topografica alla scala 1:25000. Tale affinamento è consistito anche nel progressivo allineamento dei dati cartografici alle varie edizioni del censimento della popolazione e delle abitazioni effettuato da ISTAT (1991, 2001 e 2011).
A livello di primo inserimento, è stata mantenuta la posizione assegnata dall’ICCD. Nel sistema CSRS è possibile modificare la posizione associandola ad un toponimo IGM oppure ad una posizione stabilita dall’utente con riferimento all’ortofoto del Ministero dell’Ambiente. Una speciale occasione di verifica complessiva è stata offerta dalla collaborazione avviata tra il DPC e l’ICCD per il Progetto PON “Itinerari Digitali” nelle Regioni Basilicata, Calabria, Campania e Puglia. In questa occasione, l’applicazione della metodologia per la generazione delle aree ad elevata concentrazione di edificato storico (ante 1945) in corrispondenza dei centri storici presenti nel sistema CSRS ha consentito una loro più accurata revisione mediante cancellazione, inserimento, modifica posizionale dei centri storici presenti in quelle regioni. Analogamente, in precedenza, una collaborazione con la Soprintendenza per i beni culturali della Provincia Autonoma di Trento aveva consentito una ampia revisione anche in quell’area. Così pure nell’area vulcanica dei Campi Flegrei e del Vesuvio, in occasione dell’avvio delle attività per la pianificazione di emergenza per rischio vulcanico della zona rossa nel settore beni culturali. Nelle restanti porzioni del territorio le verifiche sono state fatte con livelli differenti di dettaglio, dando priorità alle aree a più elevato rischio sismico.
A seguito della sperimentazione sui perimetri dei centri storici della Regione Molise, effettuata utilizzando i dati cartografici catastali forniti dall’Agenzia delle Entrate e delle successive analoghe elaborazioni per gli scopi del Progetto PON “Itinerari digitali” nelle Regioni Basilicata, Calabria, Campania e Puglia, è stata meglio specificata la definizione dei poligoni generati per i centri storici. Più che una perimetrazione del centro, infatti, questi poligoni rappresentano delle aree ad elevata concentrazione di edificato ante 1945 e di interesse storico, perché site in corrispondenza di centri storici. L’approccio speditivo adottato dal DPC per la generazione di queste aree, facilita eventuali successive integrazioni puntiformi, per giungere grazie a questa combinazione di osservazioni, ad una analisi più agevole e approfondita dei centri urbani italiani.
ll formato dei file di dati è shapefile. Ogni shapefile è formato da 4 file con le seguenti estensioni: .dbf, .prj, .shp, .shx. A questo formato si aggiunge il formato geojson. La struttura dei dati nei file è la seguente:
Nome campo | Definizione | Descrizione |
---|---|---|
ID_CS | ID del centro storico | Identificativo del centro storico ereditato dal censimento ICCD/Regione o attribuito dal sistema CSRS |
ISTATL | Codice ISTAT completo della località abitata | Codifica creata nel sistema CSRS, riferita al censimento 2011 che compone i codici ISTAT della regione, provincia, comune e località abitata in cui ricade il centro storico (2 cifre: codice ISTAT Regione; 3 cifre: codice ISTAT Provincia; 3 cifre: codice ISTAT Comune;5 cifre codice ISTAT Località). Nel codice della Località la prima cifra indica la tipologia di località (1=centro, 2=nucleo, 3= località speciali, 4=case sparse) |
Il sistema di riferimento ufficiale per l’Italia è il sistema ETRF2000 (all’epoca in cui venne definito 2008.0) ed è un obbligo per le Pubbliche Amministrazioni adottarlo in base a quanto stabilito dal DM 10 novembre 2011 “Adozione del Sistema di riferimento geodetico nazionale” (https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2012/02/27/12A01799/sg). Per facilitare il corretto utilizzo dei sistemi di riferimento all’interno dei software GIS, l’Istituto Geografico Militare (IGM) ha pubblicato una apposita Nota (https://www.igmi.org/++theme++igm/pdf/nuova_nota_EPSG.pdf), nella quale – in particolare – viene consigliato l’uso dei sistemi proiettati dell’RDN2008. Nel caso delle Aree ad elevata concentrazione di edificato ante 1945 pertanto è stato adottato il sistema proiettato RDN2008 / Italy zone (E-N) (EPSG7794). Per facilitare e standardizzare le procedure di conversione tra i sistemi di riferimenti, infine, l’IGM ha reso disponibili (https://www.igmi.org/++theme++igm/pdf/nuovi_PRJ.zip) i file .prj da associare ai file cartografici e il Comitato Permanente Sistemi Geografici (CPSG) del Centro Interregionale per i Sistemi Informatici Geografici e Statistici (CISIS) ha messo a disposizione di tutti gli utenti il Programma ConveRgo (Il software (realizzato dall’Ing. V. Cima e disponibile in https://www.cisis.it/?page_id=3214 ) consente di eseguire le trasformazioni di coordinate fra i vari sistemi di riferimento in cui sono espressi i dati geografici (ROMA40, ED50, ETRS89 nelle due realizzazioni ETRF89 e ETRF2000), considerando anche i rispettivi sistemi cartografici (Gauss-Boaga, UTM-ED50, UTM-ETRF89 e UTM-ETRF2000).). Pertanto, utilizzando il software ConveRgo e adottando il ,prj corrispondente al sistema prima nominato RDN2008 / Italy zone (E-N), ovvero l’EPSG 7794, sono stati trasformati i dati estratti dal sistema CSRS dai loro sistema di riferimento originale (WGS84) in quello di destinazione sopraindicato.
Per la metodologia adottata si rimanda a quanto riportato in https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/documents/20143/4042296/5_Ferrante_interno_OK.pdf/c9481131-6e16-1688-69c5-5e8251341432, per gli aspetti generali, nonché alla relazione finale per il dettaglio su quanto effettuato sulle singole province delle quattro regioni interessate.
A valle dell’applicazione delle procedure automatiche per la generazione dei poligoni, vengono successivamente applicate delle verifiche essenzialmente manuali di qualità per valutare e, ove necessario, modificare le geometrie generate dall’algoritmo, nonché per verificare e/o integrare le associazioni con i centri storici realizzate automaticamente. La fase sperimentale, tuttavia, non sembra ancora conclusa, tenuto conto soprattutto dell’estrema eterogeneità del paesaggio edificato italiano. In regioni come la Campania e la Calabria, specie nelle aree soggette a maggior sviluppo edilizio, il lavoro di editing manuale (post processing) di validazione è stato molto oneroso oltre che necessario. Questo ha comportato una resa finale del dataset generato che in taluni casi può apparire disomogenea rispetto al medesimo prodotto in aree diverse. La gestione e risoluzione di diversi casi e situazioni inedite occorse in corso d’opera hanno, inoltre, contribuito – seppur in modo limitato – ad adattare e modificare i criteri di utilizzo e interpretazione dei dati. Si ritiene, dunque, utile sia una verifica accurata dei risultati fin qui conseguiti anche mediante l’auspicata integrazioni con ulteriori dati, ma anche l’estensione (in futuro) dell’applicazione della procedura ad altre aree del territorio nazionale, a partire da quelle a più elevato rischio sismico. Al fine delle verifiche di cui si parlava in precedenza è stato di grandissima utilità il lavoro di confronto con le delimitazioni di alcuni centri storici prodotte nelle diverse pianificazioni disponibili per l’area in studio svolto da Cosmo Mercuri (DPC) e presentato nel convegno tenutosi nel giugno 2022, nonché l’attività di compilazione delle schede SCAN da parte di ICCD
Nel caso di dati territoriali, viste le regole tecniche di cui alle linee guida INSPIRE per l’implementazione dei servizi di rete di cui all’art. 7 comma 1 del D-LGS-32-2010, detti servizi di rete possono essere considerati come API in considerazione del fatto che nell’ambito delle Linee Guida sull’interoperabilità tecnica delle PA, accettando la nomenclatura in uso a livello europeo e più in generale nel contesto internazionale, si utilizza il termine generico API per indicare indifferentemente le Web API, i web service e le API REST (Linee Guida Open Data).
Servizi di scaricamento
I due dataset pubblicati sono documentati in conformità a quanto previsto dalle Linee Guida Linee regole tecniche per la definizione e l’aggiornamento del contenuto del Repertorio Nazionale dei Dati Territoriali, Versione 2.0.1 adottata con la Determinazione n. 50/2022 del DG di AgID ai sensi dell'art. 71 del Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82 e s.m.i. (Codice dell'amministrazione digitale).
Centri storici:
https://dati.protezionecivile.it/geoportalDPC/rest/document?id=PCM:111:20221114:100000
https://geodati.gov.it/resource/id/PCM:111:20221114:100000
https://dati.gov.it/view-dataset/dataset?id=21d6af64-83ff-4053-8a22-4440376c96d2
http://data.europa.eu/88u/dataset/pcm-111-20221114-100000
Aree ad elevata concentrazione di edifici ante 1945:
https://dati.protezionecivile.it/geoportalDPC/rest/document?id=PCM:111bis:20221114:100900
https://geodati.gov.it/resource/id/PCM:111bis:20221114:100900
https://dati.gov.it/view-dataset/dataset?id=943eb661-5836-4f49-93e7-b1396ce07233
http://data.europa.eu/88u/dataset/pcm-111bis-20221114-100900
Attività istituzionale realizzata in collaborazione tra il Servizio Sistemi Informativi e di comunicazione dell’Ufficio Risorse umane e strumentali e servizi generali di funzionamento (RUS) e il Servizio Rilievo del danno dell’Ufficio Attività per il superamento dell’emergenza (POST), entrambi appartenenti al Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri (DPC) e l’Istituto per il Catalogo e la Documentazione del Ministero della Cultura (ICCD).
A cura di:
Pierluigi Cara
Tavolo Tecnico inter istituzionale per la gestione e sviluppo di banche dati interventi post emergenza patrimonio culturale
DPC: Pierluigi Cara e Cosmo Mercuri ICR: Maria Elena Corrado ICCD: Antonella Negri DG Sicurezza del Patrimonio: Carlo Cacace
Ringraziamenti:
Maurizio Ambrosanio (Agenzia delle Entrate - Direzione Centrale Servizi Catastali, Cartografici e di Pubblicità Immobiliare, Carlo Birrozzi (ICCD), Chiara Veninata (ICCD) e Maria Letizia Mancinelli (ICCD).
CC-BY-4.0 - Visualizza licenza
Centri storici
Il titolare del dataset relativo ai centri storici è la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della protezione civile, la citazione di attribuzione deve richiamare anche l'Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione del Ministero della Cultura e il Dipartimento dei Beni culturali e dell'Identità siciliana dell'Assessorato dei Beni culturali e dell'Identità siciliana della Regione Sicilia.
Aree ad elevata concentrazione di edificato ante 1945
Il titolare del dataset relativo alle Aree ad elevata concentrazione di edificato ante 1945 è la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della protezione civile, la citazione di attribuzione deve richiamare anche l'Agenzia delle Entrate come fonte dei dati elaborati. La medesima Agenzia deve ritenersi sollevata da ogni uso derivante dall'elaborazione dei dati prodotta dal Dipartimento della protezione civile.